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Il calcio secondo Pasolini

sabato 23 febbario 2019
Sabato 23 febbraio alle 17.30 verrà presentato al Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa il libro di Valerio Curcio Il calcio secondo Pasolini (Compagnia editoriale Aliberti, 2018), alla presenza dell’autore. L’evento è organizzato dal Centro Studi Pasolini con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e del Comune di Casarsa, oltre alla preziosa collaborazione della SAS Casarsa e delle Vecchie Glorie Casarsa.

La passione per il calcio di Pasolini ebbe inizio a Bologna, la sua città natale. Nel 1936, a quattordici anni, ha cominciato a giocare a calcio nei campetti dei Prati di Caprara fuori le mura a nord ovest della città. Sono anni in cui il Bologna Football Club era uno squadrone capace di vincere quattro scudetti e Pasolini divenne un tifoso viscerale. Le vacanze estive le trascorreva a Casarsa nella casa della famiglia della madre Susanna Colussi Batiston. “Ho giocato con discreta abilità, ala sinistra col Casarsa avendo perso 4-0 con Azzano Veneto (Decimo ndr). Domani, domenica partita con Camino”: così scriveva nel luglio del 1941 da Casarsa all’amico bolognese Luciano Serra. Le partite venivano giocate nel campo sportivo dietro la ferrovia e come spogliatoio veniva usata una stanza dell’albergo Leon d’Oro. Nel 1946, quando con la madre era ancora sfollato a Versuta è fra i fondatori della squadra Sangiovannese.

Una volta a Roma fu assiduo frequentatore dei campetti nelle borgate, dove conoscerà i ragazzi che diventeranno i protagonisti dei suoi romanzi Ragazzi di vita e Una vita violenta. Più tardi negli anni sessanta è fra i promotori della squadra chiamata Attori e Cantanti, che più tardi diventerà la Nazionale dello spettacolo di cui portò a lungo la fascia di capitano. Nella primavera del 1975, qualche mese prima di venire ucciso, partecipò all’epica sfida a calcio tra il suo cast e quello di Bertolucci impegnati nelle riprese in contemporanea di “Salò” e di “Novecento”.  A conferma del suo profondo interesse per il mondo dello sport basterà ricordare la sua celebre affermazione: “Il calcio è l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo” o quando pubblicò nel 1971 un articolo su Il Giorno intitolato Il calcio è un linguaggio con i suoi poeti e prosatori.
Questo libro è un percorso fatto di letteratura e testimonianze dirette, alcune delle quali inedite, che attraversa  il rapporto “sentimentale” tra Pier Paolo Pasolini e il gioco del  calcio.
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